Piazza Barberini

Gli hotel a Roma sono delle porte aperte sulla meraviglia, si sa. Per quante volte una persona ci sia già stata; per quanti giorni abbia potuto intrattenersi nel proprio soggiorno, sempre troppo resta ancora in sospeso, sempre altro materiale di storia, cultura, arte rimane da vedere e visitare.

La città eterna dispone di un numero imprecisato di punti di interesse, collocandosi tra le prime (se non la prima in assoluto) in fatto di patrimonio culturale e fascino.

Piazza Barberini, comunque, generalmente non manca dagli itinerari dei turisti: la sua fontana del Tritone la rende infatti uno dei punti di riferimento più conosciuti e ricercati.

La Fontana venne commissionata al grande artista Giovan Lorenzo Bernini dal Pontefice Urbano VIII Barberini, uomo molto colto ed amante dell’arte. Ritrae un tritone - figura mitologica greca, equivalente al maschile della sirena - seduto su una conchiglia bivalve sorretta a sua volta da quattro delfini. Un elemento di grande pregio e rarità per l’epoca è la cavità centrale del corpo della scultura, caratteristica che poi il Bernini seppe ripresentare in altri suoi lavori.

La fama della Fontana del Tritone in piazza Barberini a Roma è tale, che anche nella città di Norimberga, in Germania, ne è stata posta una copia.

Come uso del tempo, il Papa Urbano VIII fece costruire al Bernini anche una fontana più “popolare” che appunto servisse ai bisogni dei cittadini, perché in special modo fungesse da abbeveratoio per i cavalli. Nacque così, in un angolo di Piazza Barberini anche la Fontana della Api (simbolo della famiglia Barberini). Dalle bocche delle tre api escono sottili fili d’acqua, presa con generosità dalla Fontana del Tritone, forse elegante provocazione sulla famiglia, capace di prendere molte risorse a Roma, per restituirne invece poche.